Gli eventi si susseguono durante l’intera vita e spesso con impatti “forti” sulla nostra famiglia e sulle nostre professioni. Il Risk Management si occupa di analizzare i possibili impatti che le diverse vicende posso avere, e di pianificare strategie di contenimento non tanto dei rischi, quanto dei loro effetti economici.
Il miglioramento degli standard di vita, nei decenni, ha portato un aumento delle spese per consumi a scapito del risparmio: o almeno di quella quota di risparmio finalizzato agli imprevisti. L’Italia, per dirla con le parole del sociologo Luca Ricolfi, ha sviluppato una “società signorile di massa” che vive al di sopra delle proprie possibilità; e che ha indotto le famiglie a ridurre i risparmi per mantenere intatti i consumi.
Dato che il Pil pro-capite, segnale principe dello stato dell’economia, non cresce a due cifre come quello di alcuni Paesi Emergenti, per ogni italiano che migliora la sua posizione reddituale ce n’è uno che la peggiora. Il tutto si acuisce a causa dello spostamento all’esterno degli status: sempre di più, vivendo in una società dell’immagine e dello scambio di informazioni in tempo reale, lo status professionale si sposta all’esterno, al riconoscimento sociale. Il che a sua volta rende sempre più necessaria l’ulteriore erosione delle quote di risparmio in favore dell’acquisto di beni e servizi che ci qualificano verso gli altri.
Un esempio sorprendente: 1 uomo su 10, in Italia, non raggiunge i 65 anni. 1 uomo su 25.665 vince la Lotteria Italia. Davanti a questo fortissimo sbilanciamento dei rischi, la spesa media in Italia per contrarre assicurazioni sul rischio decesso o invalidità è stata lo scorso anno di appena 4,8 miliardi di euro; mentre quella nei giochi d’azzardo è stata pari a 107 miliardi.
Un settore importante della mia professione è focalizzato quindi sullo studio delle strategie di protezione del patrimonio dei miei Clienti, e su una pianificazione finanziaria che tuteli le loro famiglie dai possibili rischi:
- di volatilità degli investimenti;
- di danni a beni mobili e immobili di proprietà;
- di diminuzione del tenore di vita a seguito di un decesso o di evento invalidante del portatore di reddito;
- di diminuzione del tenore di vita a seguito del pensionamento, in un momento che ogni anno diventa più lungo come durata (la popolazione invecchia e aumenta sempre più il numero degli over 65, che hanno quindi più anni per consumare e per avere necessità di cibo, svaghi, medicine, assistenza, cultura;
- infine il rischio di perdita patrimoniale che può derivare per talune categorie di persone, dall’aggressione dei creditori (e qui ci mettiamo il Fisco, i creditori dell’imprenditore, i clienti del professionista che intentano cause legali per risarcimenti, i coniugi in fase di separazione e divorzio).
Il private banker che voglia fornire un servizio di consulenza a 360% al proprio Cliente deve mappare con lui i possibili rischi data la sua situazione personale, familiare e lavorativa. Sensibilizzare il cliente a non sottovalutare alcuni di questi rischi, e infine pianificare gli opportuni accantonamenti, o adottare le migliori strategie, per la messa in protezione del patrimonio.
Parliamone…